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Primato

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Primato
Idioma italiano Ver y modificar los datos en Wikidata
Fundación 1 de marzo de 1940
Fundador Giuseppe Bottai Ver y modificar los datos en Wikidata

Primato fue una revista literaria quincenal italiana, fundada en Roma en 1940 por el ministro de Educación Nacional, Giuseppe Bottai. Subtitulada Lettere e arti d'Italia, era una publicación oficial que tenía como finalidad la de analizar la identidad cultural del fascismo.[1]​ Como consecuencia de ese debate, años más tarde aparecerá la revista Critica fascista, igualmente fundada por Bottai. Numerosos fueron los intelectuales de todas las tendencias que colaboraron en el proyecto.[2][3]


Linee programmatiche

"Niente di strano se, fatto il confronto di quante volte la parola GUERRA prevalga, ora, sulla parola CULTURA, molti troveranno sorprendente e CORAGGIOSA, piuttosto che NORMALE e DEL TUTTO ADERENTE AL MOMENTO l'uscita di "Primato", di un rivista cioè che reca per sottotitolo lettere e arti d'Italia. Ma chi ha dimenticato o vuole dimenticare - per ricordare soltanto una giornata nella nostra storia recente - che a portare in trincea, con quell'anima e quella volontà, i combattenti del 1915, concorsero proprio le riviste e i giornali, i libri e i quaderni letterari, conservati gelosamente nello zaino e dimostrandosi necessari alla salute dello spirito quanto per la difesa del corpo furono le SIPE e i Novantuno?(...). Con questo spirito dunque, Primato chiama a raccolta le forze vive della cultura italiana; e tenta, attraverso un'azione ordinata, concorde, e, il più possibile, nobilmente popolare, di rendere concreto ed efficace il rapporto tra arte e politica, tra arte e vita; col proposito, insomma, di operare l'unione fra alta cultura e letteratura militante, fra Università e giornale, fra gabinetto scientifico e scuola d'arte, lavorando nel nome e nell'interesse della PATRIA. Questa Patria che un tempo ricorreva frequente e spontanea nelle scritture dei letterati, nelle memorie degli artisti, nelle relazioni degli scienziati, e alla quale essi dedicarono vita e speranze, 'Amate palesemente e generosamente le lettere e la vostra Nazione, e potrete alfine conoscervi tra di voi, e assumete il coraggio della concordia'. Il coraggio della concordia risultante di quel nutrito amore all'arte e alla Patria, e mezzo indispensabile per imporre il primato spirituale degli Italiani di Mussolini".

Colaboradores

En el terreno de la filosofía y de la crítica literaria, se pueden citar a Nicola Abbagnano, Gianfranco Contini y Mario Praz ; en el campo de la novela, Corrado Alvaro, Riccardo Bacchelli, Alessandro Bonsanti, Giovanni Comisso, Vitaliano Brancati, Dino Buzzati, Vincenzo Cardarelli, Emilio Cecchi, Giuseppe Dessì, Carlo Emilio Gadda, Vasco Pratolini y Cesare Pavese; en la poesía, Alfonso Gatto, Mario Luzi, Sandro Penna, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale, Vittorio Sereni o Giuseppe Ungaretti; en el periodismo, Leo Longanesi e Indro Montanelli; en la pintura, Filippo de Pisis, Renato Guttuso u Orfeo Tamburi. En el n° 2 de 1940 engalanaba un relato inédito de Dino Buzzati, Uomo in Africa, juzgado demasiado largo para aparecer en el periódico Corriere della Sera.

La revista desapareció el 25 de julio de 1943.

Referencias

  1. Mirella Serri, I redenti. Gli intellettuali che vissero due volte. 1938-1948, Milán, Corbaccio, 2005.
  2. Gian Carlo Ferretti, Storia dell'editoria letteraria in Italia. 1945-2003, Einaudi, Torino 2004, p. 19.
  3. Michele Sarfatti, Le leggi antiebraiche spiegate agli italiani di oggi, Einaudi, 2002, p. 7.