Archivo:Santuario San Vito Martire - Nole.jpg
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Resumen
DescripciónSantuario San Vito Martire - Nole.jpg |
Italiano: Affonda le radici nel passato più remoto la devozione dei nolesi al martire Vito: già agli inizi della storia del paese si ipotizza l’esistenza di un luogo dedicato al santo, di cui è rimasto nel XVI secolo un pilone votivo con l’effigie del santo dipinta. Il luogo si trovava sulla strada che dal torrente Stura portava, e conduce tuttora, al centro abitato di Nole; per questo motivo era un tratto molto frequentato e i nolesi erano particolarmente legati a quell’edicola votiva. Passando accanto all’immagine, infatti, raccontano i prevosti nelle cronache parrocchiali, non mancava mai una sosta e una preghiera al santo, spesso con una richiesta di grazia che veniva concessa dal Signore, per l’intercessione di san Vito.
Cronistoria Metà XVI secolo: presso la strada che conduce dal torrente Stura al centro di Nole sussiste il pilone votivo con l’immagine del santo. Fine XVI – inizio XVII sec.: la comunità nolese, per la grande devozione degli abitanti e dei passanti, inizia a costruire una piccola cappella attorno all’edicola votiva. Probabilmente a questo periodo risalgono i due affreschi che si possono vedere ai lati dell’altare, raffiguranti sant’Antonio Abate e san Giovanni Evangelista. Metà XVII sec: la prima chiesa è decorata con gli affreschi della volta: una finta architettura che spalanca la volta del santuario verso il cielo, al centro probabilmente l’immagine di san Vito nella gloria, ora perduta. Già dal Seicento esistevano, accanto alla chiesa, due stanze per l’abitazione del romito (armit nella parlata nolese), che da tempo immemorabile è posto dalla comunità a custodia del santuario, essendo al di fuori dal paese. 1648: viene ridipinto l’affresco del pilone centrale che assume l’aspetto odierno: il pittore locale Lorenzo Lega riproduce il giovane martire san Vito al centro, con accanto i due santi Pietro e Giacomo Apostoli, in alto Gesù Cristo e la vergine Maria che incoronano il santo porgendogli la croce e la palma del martirio. Prima metà XVIII sec.: il primo ampliamento della chiesa prevede la costruzione della navata centrale e successivamente le due cappelle laterali con gli altari dedicati alla Madonna d’Oropa e a san Vincenzo Ferrer, quest’ultimo successivamente intitolato a san Giuseppe e ora altare devozionale di san Vito. Vengono quindi decorate le pareti e le volte della navata e delle cappelle laterali. Nel 1794 a seguito di una grazia ottenuta dal santo martire Vito, si ritira in eremitaggio presso il santuario il conte Amedeo Cavalleri di Rivarossa: ferito in battaglia sulle Alpi Marittime, il 14 giugno 1794, fu salvato per l’intercessione di San Vito. Giunto presso il santuario vi abitò fino alla morte, nel 1837, e apportò numerose modifiche alla struttura della casa attigua, ampliando i locali e realizzando il giardino adiacente, con il muro di recinzione che termina con un’esedra dove il conte ha fatto rappresentare su affresco il motivo della sua presenza, cioè il ferimento nella battaglia. Dal momento del suo ritiro a San Vito iniziò per il Conte una nuova vita: spese le sue giornate nella preghiera e nella solitudine del santuario, offrendo accoglienza ai pellegrini e una testimonianza cristiana vera. Sec. XIX: il santuario assume l’aspetto odierno con l’aggiunta della galleria degli ex voto (prima i quadri erano conservati direttamente in presbiterio, appesi sulla parete di fondo affrescata) e dell’attuale sacristia nella zona retrostante l’affresco originario. 1992: si provvede al rifacimento della pavimentazione interna della chiesa, sostituendo le piastrelle con la pietra attuale. 1998: viene rifatta la copertura del santuario. 2002: si inaugura la stagione dei restauri interni: vengono riscoperti e riportati all’antico splendore settecentesco prima gli affreschi dell’altar maggiore, con il retablo ligneo, poi le decorazioni parietali e della volta della navata centrale e degli altari laterali, concludendo nel 2012 con la volta seicentesca dell’attuale presbiterio. 2013: si completa il restauro dell’interno del santuario con la risistemazione della galleria degli ex voto: adeguamento della decorazione muraria, nuovo sistema di esposizione dei quadri, rifacimento dell’impianto di illuminazione. 2017: la collaborazione con il Comune di Nole permette la risistemazione del sagrato del santuario, con la nuova pavimentazione in pietra e ciottoli; la pedonalizzazione dell’area la rende più fruibile al pubblico e conserva la sacralità del luogo. 2018: nei mesi di marzo e aprile, viene realizzato il restauro della facciata del santuario, con il rinforzo dell’intonaco, la tinteggiatura e il restauro dei dipinti (raffiguranti san Vito, nel timpano, san Modesto e santa Crescenzia, nelle due nicchie in basso), già restaurati e in parte integrati nel 1960 dal pittore Vincenzo Sebastiano da Levone. |
Fecha | |
Fuente | Trabajo propio |
Autor | Federicovalle82 |
www.sanvitonole.it
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12 may 2018
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actual | 13:41 26 ago 2020 | 4032 × 3024 (2,68 MB) | Federicovalle82 | Uploaded own work with UploadWizard |
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Metadatos
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Fabricante de la cámara | Apple |
---|---|
Modelo de cámara | iPhone 8 |
Tiempo de exposición | 1/1230 seg (0,0008130081300813) |
Número F | f/1,8 |
Fecha y hora de la generación de los datos | 08:25 12 may 2018 |
Longitud focal de la lente | 3,99 mm |
Orientación | Normal |
Resolución horizontal | 72 ppp |
Resolución vertical | 72 ppp |
Software usado | 11.2.1 |
Fecha y hora de modificación del archivo | 08:25 12 may 2018 |
Posicionamientos Y y C | Centrado |
Programa de exposición | Programa normal |
Calificación de velocidad ISO | 20 |
Versión de Exif | 2.21 |
Fecha y hora de la digitalización | 08:25 12 may 2018 |
Significado de cada componente |
|
Velocidad de obturación APEX | 10,264456437934 |
Apertura APEX | 1,6959937156324 |
Brillo APEX | 9,725587144623 |
Sesgo de exposición | 0 |
Modo de medición | Patrón |
Flash | No se disparó el flash, disparo de flash anulado |
Fecha y hora de la generación de los datos (precisión por debajo del segundo) | 359 |
Fecha y hora de la digitalización (precisión por debajo del segundo) | 359 |
Versión admitida de Flashpix | 1 |
Espacio de color | Sin calibrar |
Método de sensor | Sensor de área de color de un chip |
Tipo de escena | Una imagen directamente fotografiada |
Modo de exposición | Exposición automática |
Balance de blanco | Balance de blanco automático |
Longitud focal en película de 35 mm | 28 mm |
Tipo de captura de escena | Estándar |