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Ennio Tamiazzo

Biografia[editar]

Ennio Tamiazzo nació en Saonara, Provincia de Padua, el 15 de junio 1911, cuyo padre era carpintero. Desde muy pequeño amaba la escultura y comenzó a trabajar en el taller de un cantero que hacia esculturas funerarias, donde aprendió el arte de esculpir en mármol.


Nel 1930, all'età dì 19 anni, si reca a Parigi, da uno zio, dove partecipa alla Fiera Internazionale come aiuto scultore. Nell'ambiente parigino, grazie alla frequentazione con i grandi dell'arte internazionale, matura la sua personalità, liberandola da ogni provincialismo. Nella capitale francese dipinge e scolpisce molto. È durante questo soggiorno, durato circa due anni, che l'arte diventa la sua ragione di vita, torna poi in Italia e, intorno al 1935, parte per l'Africa Orientale come soldato del Genio Militare. Durante la guerra schizza continuamente disegni e ritratti di generali, soldati e civili in un taccuino, annotando appunti.

Nel 1945, dopo la guerra, torna in Italia e va a fare lo scultore nello studio di Mario Sironi che lavora allo stadio dei marmi a Roma. Qui impara l'arte della scultura monumentale e la tecnica del bassorilievo. Tornato a Padova, frequenta l'ambiente artistico della città, di cui diventa esponente di spicco, e lavora nello studio di via Rogati assieme a Luigi Montanarini, Pericle Fazzini, Aurelio De Felice, Guzzi e Querel. Le opere pittoriche di questo periodo sono soprattutto di tema sacro, come ad esempio pale d'altare. Alcune di queste si trovano in Svizzera. Si colloca in questi anni anche una breve esperienza di insegnamento presso I’Istituto d'Arte Pietro Selvatico di Padova.

Dal 1953 al 1959 lavora in Venezuela, a Caracas, e a Santo Domingo, dove esegue murales[1]​ di grandi dimensioni con la tecnica del mosaico, bassorilievo, scultura e affresco. Il periodo della sua permanenza in Venezuela si può dividere in tre fasi: 1954 – ’55 in cui prevalgono opere con la tecnica del mosaico e sculture in bassorilievo; ‘56 – ‘57 in cui esegue prevalentemente sculture e affreschi e ‘57 – ‘59 in cui produce soprattutto altorilievi e di nuovo mosaico. Durante la sua permanenza in America Latina il "New York Times" e “EI Unìversal” di Domingo, dedicano ampio spazio ai suoi lavori di mosaico, eseguiti sulle pareti esterne di edifici alti dai 5 ai 20 metri.

Al suo ritorno in Italia, dal 1963 al 1972 decora ad Abano Terme vari hotel, tra cui il Park Hotel, l'Ambassador, il Tritone e a Montegrotto Terme l'Alba, con colonne ornate a bassorilievo, fontane, statue, murales a mosaico, e piscine, tra cui il Columbus per la quale fa sculture, mosaici a parete, altorilievi, fontane e graffiti. Dal '63 in poi il suo studio è a Roncaglia a Padova, in via Marconi, dove abita con la famiglia. In questi anni dipinge numerosi quadri destinati a case private. Nel 1965 scolpisce la statua di San Basilico, patrono del paese, per il comune di Roncaglia di Ponte San Nicolò a Padova, e, negli stessi anni dipinge un' Ultima Cena, sempre per la chiesa di Roncaglia. Nel 1972 a Cittanova di Calabria decora in mosaico vetroso una cappella privata. Intorno al ’72 - ‘73 esegue un lavoro a Seefeld, una cittadina austriaca, decorando la piscina dell'abitazione dì un proprietario di una fabbrica locale, con un altorilievo lungo tutta la lunghezza della piscina.

Dagli anni '70, a causa dell'età e al conseguente venir meno delle forze necessarie per la scultura, si dedica in modo particolare alla pittura, e alla costante ricerca di tecniche pittoriche e del colore, provate attraverso i temi più vari.

Negli ultimi anni della sua vita, in particolare dal '77, sono stati anni di chiusura dovuti alla morte del figlio minore. Muore nel 1982.

Note[editar]

  1. Popular Science - gen 1956 - Pagina 122.

Ennio Tamiazzo (Saonara, 15 giugno 1911 – Roncaglia di Ponte San Nicolò, 1982) è stato un pittore e scultore italiano.

Ennio Tamiazzo nació en la provincia de Padua Saonara el 15 de junio 1911 por el carpintero padre. Cuando era niño le encanta esculpir y comenzó a trabajar en el taller de un cantero de escultura funeraria, donde aprendió el arte de la escultura de mármol.

En 1930, a los 19 años, se fue a París, por un tío, donde participó en la Feria Internacional como asistente del escultor. Ambiente parisino, gracias a la asociación con el arte internacional importante, madurar su personalidad a través de la liberación de provincianismo. En la capital francesa que pinta y esculpe mucho. Es durante esta estancia, que duró cerca de dos años, que el arte se convierte en su razón de vivir, en ese entonces en Italia y, hacia 1935, se fue a África del Este como un soldado del Cuerpo de Ingenieros del Ejército. Durante los chorros de guerra continua dibujos y retratos de los generales, los soldados y los civiles en un cuaderno, tomando notas.

Nel 1945, dopo la guerra, torna in Italia e va a fare lo scultore nello studio di Mario Sironi che lavora allo stadio dei marmi a Roma. Qui impara l'arte della scultura monumentale e la tecnica del bassorilievo. Tornato a Padova, frequenta l'ambiente artistico della città, di cui diventa esponente di spicco, e lavora nello studio di via Rogati assieme a Luigi Montanarini, Pericle Fazzini, Aurelio De Felice, Guzzi e Querel. Le opere pittoriche di questo periodo sono soprattutto di tema sacro, come ad esempio pale d'altare. Alcune di queste si trovano in Svizzera. Si colloca in questi anni anche una breve esperienza di insegnamento presso I’Istituto d'Arte Pietro Selvatico di Padova.

Entre 1953 y 1959, Tamiazzo trabajó en Venezuela, en Caracas, en Santo Domingo, donde se realiza el mural [1] grande con la técnica del mosaico, a bajorrelieve, la escultura y la pintura al fresco. El período de su estancia en Venezuela se puede dividir en tres fases: 1954 - '55 con la mayoría trabaja con la técnica y en bajorrelieve esculturas de mosaico; '56 - '57 En que realiza principalmente esculturas y frescos y '57 - '59 en la que principalmente produce altos relieves y nuevo mosaico. Durante su estancia en América Latina, el "New York Times" y "El Universal" Domingo, dedica un amplio espacio en su labor de mosaico, ejecutado en las paredes exteriores de los edificios altos de 5 a 20 metros.

A su regreso a Italia, 1963-1972 decora Abano Terme varios hoteles, entre ellos el Parque Hotel, el Embajador, el Tritone y Abano Terme Alba, con columnas adornadas con bajorrelieves, fuentes, estatuas, murales, mosaicos y piscinas, incluyendo el Columbus por lo que hace esculturas, mosaicos murales, relieves, fuentes y graffiti. Desde el '63 en adelante su estudio se encuentra en Roncaglia en Padova, Via Marconi, donde vive con su familia. En estos años pintó numerosos cuadros destinados a viviendas particulares. En 1965 se esculpió la estatua de San Basilio, patrón de la ciudad, la ciudad de Ponte San Nicolò Roncaglia en Padua, y, en el mismo año pintó una "última cena, siempre para la iglesia de Roncaglia. En 1972 Cittanova Calabria decora mosaico de vidrio con una capilla privada. Alrededor '72 - '73 realiza un trabajo en Seefeld, de nacionalidad austriaca, la decoración de la piscina de la casa de decirle a un dueño de una fábrica local, con un alto relieve a lo largo de la longitud de la piscina.

Dagli anni '70, a causa dell'età e al conseguente venir meno delle forze necessarie per la scultura, si dedica in modo particolare alla pittura, e alla costante ricerca di tecniche pittoriche e del colore, provate attraverso i temi più vari.

Negli ultimi anni della sua vita, in particolare dal '77, sono stati anni di chiusura dovuti alla morte del figlio minore. Muore nel 1982.


Mi scuso con tutti voi perché non conoscendo lo spagnolo, sono costretto a scrivere in italiano. Casualmente sono entrato in questo sito ed ho trovato la vostra indagine su chi fosse l'autore del murales "entre las avenidas José Felix Ribas y Paraíso, frente a la panadería "La mansión del pan de Quiteiro" y la plaza Rodó" Posso soddisfare la vostra domanda.Io mi chiamo Sergio Rossato (VER FOTO A LA DERECHA) e sono il nipote dell'autore di questo e di tanti altri murales in Caracas, o più in genere Venezuela e in altri paesi dell'Amerca Latina. L'autore si chiamava ENNIO TAMIAZZO, (fratello di mia madre) ed era nato nel 1911 a Sonara, un paese della Provincia di Padova. Era scultore e pittore allievo negli anni 40 del grande maestro italiano Sironi. Emigrò dall'Italia in Venezuela all'inizio degli anni 50 e subito ebbe molto successo e lavorò per committenti privati ma anche per lo stato venezuelano. Mi risulta che in quegli anni fosse diventato molto popolare. Era molto, molto felice di vivere nel vostro paese. Mi sembra di ricordare che sia tornato in Italia a metà degli anni 60, ma il vostro paese gli sempre rimasto nel cuore. Era un grande uomo in tutti i sensi, era un uomo coraggioso, pieno di fantasia e mi raccontava che quando, assieme ai suoi aiutanti costruiva questi muralese lavorava notte e giorno e quando era stanco o aveva fame usava masticare qualche foglia di coca come gli avevano insegnato proprio i suoi aiutanti.

Los murales firmados por Ennio Tamiazzo, como el que se encuentra en el edificio Viulma en la avenida Libertador con avenida El Parque (figura 3), son relevantes tanto por los motivos que representaba como por la técnica: diminutas piezas de mosaico italiano de diversos colores que, por repetición, abarcan grandes superficies verticales. Estos murales de mosaico relatan una historia y un tiempo específico en la conformación de la ciudadanía, cuando el crecimiento humano pedía la construcción de edificaciones destinadas a vivienda y estas se realizaban en las urbanizaciones con mayor potencial de desarrollo, como lo fueron en su momento La Candelaria, San Bernardino, Plaza Venezuela, Sabana Grande, Chacaíto, Bello Monte, Chacao, Altamira, Los Palos Grandes, Las Mercedes, Los Chaguaramos, entre otras. Algunos de los edificios allí presentes buscaban poseer ese atributo que los identificara como únicos y los diferenciara de los demás. En Venezuela, en contraste con otros países donde también el arte mural se desarrolló, la condición de realismo social no está vinculada a la protesta en el sentido revolucionario, como es el caso mexicano, o al tema religioso, como sucedió en Argentina, sino a una representación de diferentes situaciones sociales, tipos y clases del individuo. Los personajes representados de estos murales caraqueños presentan notables características fenotípicas del indio, del negro y del blanco, y elementos representativos de la cultura tradicional venezolana, instrumentos musicales, vestimenta tradicional, tradiciones locales como los palmeros de Chacao y otros folclorismos. En estos trabajos caraqueños no se hace referencia a las diferencias de clases sociales de campesinos y burgueses; más bien parecen exponerse de manera conjunta para recordarnos siempre la pluralidad y diversidad que conforma nuestra sociedad mestiza. En el aspecto formal, las representaciones humanas están acompañadas de elementos gráficos de múltiples colores, con formas geométricas, líneas y ángulos, que se vinculan y transitan en la obra, con la presumida intención de generar pausas en el recorrido visual, así como acompañar a los personajes representados, que en su eterna ubicación elevada nos observan silentes en nuestro día a día.